Massa Fermana - Polittico - Carlo Crivelli

Ultima modifica 14 gennaio 2021

Il Polittico di Massa Fermana è un dipinto a tempera e oro su tavola (circa 110x190 cm) di Carlo Crivelli, datato 1468 e conservato nella chiesa dei Santi Lorenzo e Silvestro a Massa Fermana. È firmato "KAROLVS CRIVELLVS VENETVS PINSIT HOC OPVS MCCCCLXVIII". Si tratta della prima opera nota del pittore nelle Marche, importante anche per stabilire la data del suo rientro in Italia.

Storia

La tradizione locale, ripresa da Amico Ricci (1834), ricorda il polittico commionato da un conte Azzolini di Fermo, signore anche di Massa. Durante la ricognizione delle opere d'arte voluta dal neonato governo italiano dopo l'Unità, nel 1861, Cavalcaselle e Crowe videro il polittico nella casa parrocchiale. In seguito fu esposto nella residenza municipale e poi nella Galleria nazionale delle Marche a Urbino, dove restò fino alla fine della seconda guerra mondiale, dopodiché tornò alla chiesa di origine.

Il polittico è composto di cinque pannelli principali con al centro la Madonna col Bambino (105x44 cm) e ai lati i santi Giovanni Battista, Lorenzo, Silvestro e Francesco (105x44 cm ciascuno). Tre sono le cuspidi con l'Annunciata (37x19), la Pietà (51x28) e l'Angelo annunciante (37x19) e quattro gli scomparti della predella, con l'Orazione nell'Orto, la Crocifissione, la Flagellazione e la Resurrezione: curiosamente, la Crocifissione precede nell'ordine la Flagellazione.

 

La Madonna

 

La Madonna è assisa in trono al centro e regge tra le braccia il Bambino che benedice e regge una sfera dorata, simbolo del globo terrestre. Il trono marmoreo poggia su un piedistallo, in cui è incastrata una candeletta spenta, vicina alla firma dell'artista. In alto è ingentilito dal drappo rosso che copre lo schienale e da due grossi grutti poggiati ai lati, una pesca e una mela cotogna, derivanti dalla tradizione squarcionesca e alludenti al Peccato originale. Le aureole, di Maria come dei santi, sono di tipo arcaico, come dischi dorati appuntati dietro la testa e non scorciati, sui quali l'artista applicò decorazioni a rilievo.

 

Descrizione e stile

 

La Madonna ricorda gli schemi di Filippo Lippi. Rispetto alle Madonne del periodo padovano o zaratino (Madonna Huldschinsky, Madonna della Passione), la figura della Vergine è qui addolcita da una nuova tenerezza, che si ritroverà poi nelle opere mature dell'artista.

 

 

I santi laterali

Il gradino inferiore unifica gli scomparti dei santi, ma è differenziato a seconda dell'ambientazione. Giovanni Battista ad esempio è immaginato nel deserto, poggiante su una roccia frastagliata alla Mantegna, che si ritrova anche simmetricamente nel pannello più a destra, di san Francesco che riceve le stimmate, mentre gli altri due santi poggiano su un gradino di marmo screziato.

Variati per posa e atteggiamento, i santi sono riconoscibili da attributi tipici (il cartiglio con l'Ecce Agnus Dei di Giovanni, la graticola di Lorenzo e il crocifisso coi raggi dorati - a rilievo - che toccano le ferite di Francesco), con l'esclusione di Silvestro, che non ha attributi specifici a parte la sontuosa veste papale, ma che è comunque riconoscibile poiché santo titolare, con Lorenzo, della chiesa.

Diversi dalla Madonna per una consistenza più secca e scultorea, i santi mostrano una maggiore persistenza dei modi padovani.

San Lorenzo (dettaglio)

San Giovanni Battista e San Lorenzo

San Silvestro e San Francesco

San Silvestro (dettaglio)


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